Il 7 maggio di quell’anno la nazionale di calcio italiana giocò per la prima volta nell’impianto fiorentino davanti a circa 25 000 spettatori, nell’incontro valido per la Coppa Internazionale 1933-1935 che vide gli Azzurri prevalere sulla Cecoslovacchia per 2-0, con reti di Giovanni Ferrari e Angelo Schiavio. Nella stagione seguente lo stadio fu teatro della finale di una competizione europea per club e della terza finale di Coppa Italia in gara unica: il 27 maggio 1961 si giocò la gara di ritorno della Coppa delle Coppe, disputata tra la Fiorentina e gli scozzesi del Rangers, con i Viola che vinsero, dopo il 2-0 all’andata a Glasgow, anche il ritorno per 2-1 con reti viola di Luigi Milan e Kurt Hamrin e conquistarono il loro primo trofeo europeo. 1 in Italia per traffico e storico punto di riferimento per tutti gli appassionati ed addetti ai lavori del mondo del pallone, ha appena siglato un importante accordo con GSMBOX, la nota “mobile media company” italiana. Il 19 settembre 1931 venne confermata la fine lavori per le varie tribune. Fra il 22 ottobre e il 19 novembre, alla presenza di Tognetti, De Reggi e Piero Melucci, rappresentante della ditta di Nervi, si svolsero i collaudi di alcuni tratti delle tribune scoperte e della scala elicoidale sud.
In precedenza, lo stadio era stato teatro del presunto avvistamento di UFO a Firenze: nel pomeriggio del 27 ottobre 1954, mentre si giocava un’amichevole tra Fiorentina e Pistoiese di fronte a circa 10 000 spettatori, comparvero in cielo due oggetti volanti che si spostavano velocemente in linea retta in direzione nord-sud, lungo tutto lo stadio, prima di svanire dietro la curva Fiesole e lasciare cadere sul campo del materiale simile al cotone. Il 15 giugno 1940 lo stadio fu nuovamente teatro della finale in gara unica della coppa calcistica nazionale nella stagione 1939-1940, vedendo contrapposti la Fiorentina e nuovamente il Genova 1893; i padroni di casa vinsero per 1-0 con gol di Mario Celoria, sollevando al cielo il primo trofeo della storia del club gigliato. Il 20 giugno 1931, dopo aver presentato i disegni e i calcoli strutturali necessari, a Nervi fu affidata ufficialmente la costruzione delle tribune scoperte, lunghe 120 m. Il 6 giugno 1965 il Giro d’Italia si concluse proprio al Comunale, con la tappa vinta da René Binggeli. Il club, attraverso un proprio collaboratore, dopo la partita ha annunciato l’intenzione di dismettere tutto e lasciare liberi i calciatori.
1º gennaio 1945 l’impianto ospitò anche una partita di football americano ricordata come Spaghetti Bowl, che vide contrapposte la 5ª armata e la 12ª Air Force. L’impianto fiorentino fu comunque oggetto di una significativa variante architettonica tra il 1970 e il 1971, con l’installazione di due tettoie in ferro ai lati dell’esistente pensilina in cemento armato, ognuna delle quali sorretta da due pilastri a differenza della struttura centrale a sbalzo, la cui vista fu in parte ostruita dalle nuove modifiche. In particolare, lo stadio toscano fu sede dell’ottavo di finale tra Germania-Belgio e dei due incontri dei quarti di finale tra Italia e Spagna. Nel 1934 Firenze fu una delle otto città che ospitarono gli incontri del campionato mondiale di calcio; il torneo, assegnato all’Italia nel 1932, la cui candidatura era stata avanzata dal regime fascista per motivi propagandistici, fu un’occasione per potenziare le infrastrutture e creare nuovi impianti sportivi. Nel 1969 fu avanzata la candidatura di Firenze per ospitare i Giochi della XXI Olimpiade del 1976, che vennero poi assegnati a Montréal: nel dossier venne proposta la realizzazione di un nuovo Stadio Olimpico fiorentino da 80 000 posti, per le cerimonie e per l’atletica leggera, e il Comunale, da ampliare anch’esso a una capienza di 80 000 posti, avrebbe dovuto invece ospitare incontri del torneo di calcio e di hockey su prato.
Ridolfi finanziò i lavori attraverso la vendita a Egidio Favi, allora proprietario del quotidiano La Nazione, del castello di Verrazzano e della villa di Vitigliano, nel Chianti fiorentino. Uno dei maggiori allenatori degli anni venti e trenta, Hugo Meisl, tecnico del Wunderteam, descrisse il nuovo impianto fiorentino come «il migliore stadio del mondo sia dal punto di vista strettamente estetico che da quello della funzionalità delle sue attrezzature sportive e della comodità per il pubblico: un’opera all’altezza di Firenze». Per l’occasione Mario Moschi ideò una medaglia commemorativa che raffigura da una parte un calciatore e, sull’altra faccia, la città stilizzata di Firenze e il nuovo impianto sportivo. Ecco quindi le migliori app per maglie da calcio che, passo dopo passo, ti guideranno nella realizzazione del tuo completino sportivo con la possibilità di scegliere il colore, il modello, inserire i nomi dei giocatori e addirittura i loghi. Grazie in particolar modo al club di Salvo Messeri che, mediante l’autofinanziamento, dimostra che a Palermo è possibile raggiungere grandi traguardi con l’impegno e la dedizione”. Anche varie riviste internazionali, come Bauwelt, Architectural Forum e Architectural Record, ebbero modo di elogiare la struttura di Nervi.
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